martedì 21 giugno 2016

Nutrition 2!


I primi periodi della dieta nutrizionale che ho deciso di seguire sono stati per me davvero difficili e pesanti, non so come mai, in fondo non mangiavo molto di più,  anzi... eppure il mio fisico all'inizio ne ha risentito tantissimo. La mancanza di carboidrato a pranzo è stata la cosa più difficile da portare avanti, non mi ero mai resa conto di esserne completamente dipendente, senza non riuscivo a saziarmi. L'umore era sempre sotto terra e le energie sembravano esser del tutto svanite lasciando spazio all'affaticamento e allo sconforto.  Ma come...mi dicevo... sono andata dal nutrizionista sportivo per averne il doppio e mi ritrovo a star peggio di prima??? Ho perfino pianto, in alcuni allenamenti mi sentivo cedere le gambe e la debolezza era evidente... il tutto è durato per tre settimane, ero sul punto di cedere e tornare a mangiare "a modo mio", ma alla quarta di punto in bianco tutto è cambiato e il mio corpo si è adeguato ai cambiamenti e mi ha regalato la possibilità di godere dei benefici.
Venerdì scorso ho fatto il mio secondo controllo e mi sento benissimo. Già dal primo il mio calo è stato evidente anche se non avrebbe dovuto esserci... Due kg persi, 46.5 kg raggiunti, 4 cm in vita, 4 cm ai fianchi e soprattutto un passaggio da 18% di massa grassa a 13.5%. Stavo dimagrendo molto per cui il nutrizionista mi ha stoppato e mi ha aggiunto una fetta di pane agli spuntini, questo mi ha permesso di non perdere quasi più peso ma di continuare ad abbassare la massa grassa, che al secondo controllo è scesa a 12.5%. Considerando che l'obiettivo era portarmi al 15% sono stata una bravissima paziente che ha superato ogni aspettativa già dal primo incontro.
Beh non posso che ritenermi soddisfatta, al momento non sto veramente verificando in fatto di tempi se dal punto di vista agonistico questo abbia influito o meno sulle mie prestazioni, non sto gareggiando molto e il periodo estivo con il caldo e la mia anemia non è il massimo per questi test, ma posso senza dubbio dire che le mie prestazioni nelle ripetute, nel potenziamento e nei lavori di velocità sono migliorate tantissimo. Scendo spesso sotto i 5 al km anche sui lavori più lunghi e mi sento sicuramente più forte. Ho molta più energia rispetto a prima e soprattutto i miei problemi di stomaco sono diventati del tutto inesistenti. Ero arrivata al punto di non poter mangiare quasi più nulla, tutto mi faceva male, mi gonfiava, mi causava dolori fortissimi allo stomaco, avevo la ricetta pronta per una gastroscopia... che oggi credo di poter gettare!
Sicuramente il mio fisico, seppur magro e con pochissimo grasso, era comunque intossicato da un'alimentazione per la maggiore fatta di carboidrati e verdure con pochissime proteine.
Oggi ho imparato a saper sempre accostare i cibi, a sceglierli con cura e varietà, agli orari e nelle quantità previste,  in fondo ho sempre mangiato bene ma ho imparato a rinunciare a quello che in realtà fa male, al cornetto e al cappuccino la mattina, al dolce dopo cena e a concedermeli solo in casi eccezionali.
Mi pesa? Si un po' si, d'altronde la tavola è uno dei più grandi piaceri della vita, ma alla fine durante la settimana c'è da dire che ho anche poco tempo di cucinare e preparare manicaretti, per cui è solo in compagnia e nel weekend che la voglia di sgarrare fa capolino.
Non manco mai di concedermi il bicchiere di vino o la pizza in compagnia, penso che sia fondamentale avere questa libertà, ma devo dire che con grande perseveranza porto avanti la mia dieta senza troppi problemi. In realtà la maggior parte delle persone oggi dice di vedermi un po' troppo magra ed effettivamente soprattutto il viso ne paga un po' le conseguenze, ma mi sento bene e sinceramente trovo questo tipo di alimentazione "controllata"  (che alla fine mi riempie e mi sazia!!) una buona base da seguire anche se dovessi smettere di correre.
All'inizio è stata dura ma ora non potrei mangiare diversamente, è un'abitudine che è entrata a far parte della mia vita e sono certa che il mio fisico mi sta senza dubbio dicendo grazie e continuerà a dirmelo soprattutto quando gli anni passeranno!!!



mercoledì 8 giugno 2016

Il bacio di Klimt

Il tempo vola e alle volte lo sento fuggire tra le dita senza poter far nulla per afferrarlo...

Giorno dopo giorno, eccomi qui di nuovo a buttar giù qualcosa, a cercare di sviscerare i pensieri, era bello prima quando correvo a rifuggiarmi a scrivere, le parole uscivano da sole, di getto, era un semplice e facile sfogo che mi aiutava a colmare i vuoti, a rimettere insieme i pezzi dei miei puzzle.
Puzzle.. mi è sempre piaciuto farli, ne ho fatti tantissimi negli anni, eppure ne ho uno a casa ancora da finire, non lo muovo, non lo tocco ma non lo metto via. E' lì, so che c'è e ora che sto per ristrutturare casa dovrò spostarlo, devo per forza, o lo finisco o lo rimetto in scatola. Eppure ogni volta che ci penso non riesco a prendere una decisione. Perchè? Non è semplice.

venerdì 25 marzo 2016

Nutrition!

Finalmente dopo quasi due mesi di attesa dalla decisione di andare da un nutrizionista che mi aiuti a capire cosa è meglio mangiare visti gli ormai 4 allenamenti settimanali più il potenziamento, il fatidico giorno è arrivato.
La sera prima saluto con un ultimo morso la cioccolata che dalla Befana campeggia in sala dentro un bellissimo centro tavola colmo di tante dolci prelibatezze pronte ad essere assaporate. D'altronde sapevo benissimo che dal giorno seguente i dolci, soprattutto dopo cena, sarebbero stati solo un bellissimo ricordo.
La scelta di andare da Fagnani, nutrizionista sportivo e giovane dottore appartenente alla mia società sportiva Purosangue, è arrivata dopo essermi resa conto che con la "benzina" prodotta dai miei pasti ci facevo poco e niente. Mi sento sempre stanca, sempre sotto tono, il ferro è al minimo storico e la mia tiroide non mi assiste, gli allenamenti sono diventati davvero pesanti, i carichi di lavoro sono aumentati e se voglio migliorare devo necessariamente dare al mio corpo il giusto nutrimento.
La visita inizia con le solite domande di routine, età, patologie, patologie in famiglia, allergie, intolleranze ma soprattutto abitudini alimentari. Cosa mangi durante il giorno?? Allora... colazione: latte, caffè e biscotti, un thè a metà mattina poi dritta fino al pranzo, di solito cerco di mangiare carboidrato a pranzo così la sera prediligo la proteina con le verdure, ma non è sempre possibile, comunque in generale cerco di alternare. Per merenda di solito nulla, ma se mi alleno cerco di mangiare una barretta ai cereali o  un frutto e 4 mandorle. Dopo cena alle volte mi concedo un po' di cioccolata. La mattina prima delle gare o dei lunghi bevo caffè, fette biscottate con la marmellata, un po' di mandorle. Mi guarda perplesso e mi fa: "e come fai a fare bene una 21 km con questo cibo?" Eccotela là, primo cazziatone!
Insomma, che io sia magra si nota a guardarmi, ma non ho mai pensato di mangiar proprio poco poco, il cibo mi piace e trovo la tavola uno dei piaceri migliori della vita, le mie porzioni comunque sono sempre abbondanti e il mio cibo è sempre ben preparato, poi ci sono le cene fuori con gli amici, i pranzi di famiglia con la cucina di mamma, il buon vino. Non mi risparmio mai, ma in effetti seppur consumo in maniera ampia i pasti principali, nel corso della giornata effettivamente non mangio quasi mai nulla. Non c'è cosa più sbagliata di questa! E il secondo cazziatone è servito!
Passiamo alla misurazione, prego con tutta me stessa che nel prenderle non sia compreso il seno, sono fobica sotto questo punto di vista figuriamoci all'idea di farmi prendere la misura. Fortunatamente a me non serve, ne ho talmente poche che se dimagrisco un altro po' spariscono del tutto! Così mi fa fare un bel respiro, fuori l'aria e via alla misurazione del giro vita. Quello dei fianchi mi regala l'ennesima conferma che è il mio unico punto forte, i fianchi e i glutei non mi sono mai mancati! Via di corsa sulla bilancia e poi sul lettino per il calcolo della massa grassa e magra.
I risultati devo dire che non sono poi così male, il dottore stesso mi informa che non sto messa per niente male anzi, 17.9% di massa grassa è eccellente,  ma per lui non è sufficiente, se voglio fare l'atleta (ah giusto sono venuta per quello!) l'obiettivo è di portarla al 15%. Oh per la miseria, a me non piacciono tutti quei muscoli, Dott. Fagnani per favore regolati!!! Lo guardo perplessa e se ne accorge, aggiunge che lo faremo con molta calma, piano piano e non morirò mai di fame, anzi...
E così passiamo a preparare la mia dieta.
Quando comincio a leggerla con lui, mi rendo subito conto che il dolce è praticamente quasi del tutto bandito, concesso solo come "Recovery Meal" a fine allenamento, la crostatina di Fagnani, la tanto agognata c'è anche per me!
La varietà in questa dieta di certo non manca, tante tipologie di cibi con i vari pesi da poter gestire a piacimento restando nei range previsti. Verdure a volontà e questo mi piace, ne mangio sempre tanta e poi c'è anche la pasta, una sola volta al giorno e in piccola quantità, ma per fortuna C'E'!!!
A guardarla così saranno almeno 1500 calorie, mi corregge subito... sono 1700 calorie e mi informa che io molto probabilmente non dimagrirò visto che sono anche sotto peso potrei arrivare fino ai 50kg volendo, a calare sarà la mia massa grassa ma soprattutto mi renderò conto di quanta energia in più può dare un'alimentazione corretta.
Mi tira giù anche una serie di regole alimentari da rispettare prima dei lunghi e delle gare, mi dice cosa mangiare e cosa evitare.
Abbina a tutto questo acido folico e ferro per tornare ad un valore decente e finalmente posso uscire di là soddisfatta di avere in mano la chiave del regno dei cieli! Ehm.. no, è solo la mia dieta per cercare di restare in piedi quando mi alleno!
Ebbene, oggi sono al secondo giorno e sinceramente ho la sensazione che il mio stomaco sia sempre pieno. Parmigiano e frutta a metà pomeriggio,  addirittura due merende nel giorno di riposo, una fetta di pane integrale con affettato a metà mattina.  Miele/marmellata, yogurt e cereali a colazione è troppo per il mio stomaco, roba che non digerisco neppure con un litro di citrosodina al seguito. Ho voluto la bicicletta e ora pedalo! D'altronde questa dieta mi serve per sostenere i carichi di lavoro degli allenamenti per cui so che sarà importante farla bene, finalmente forse smetterò di sentirmi sempre sfinita.
Ora, il problema è che la Pasqua è in arrivo e che a tavola ci saranno tante cose buone, di certo non incluse nella dieta, per cui so già che penserò intensamente alla visita di controllo che ho tra un mese e mezzo ma che mi girerò allegramente dall'altra parte con la forchetta in mano!
In fondo, non dimentico mai che corro per divertirmi e  che tutto questo non deve mai essere un peso, per cui Buona Pasqua a tutti, ne riparliamo martedì!
 

 

mercoledì 16 marzo 2016

21 km da Roma ad Ostia!

E' davvero tanto che non metto mano al mio blog... Sono stati due mesi intensi, la casa da ristrutturare, il mutuo, l'ennesimo trasloco a lavoro, gli allenamenti e soprattutto un grande dolore ad accompagnarmi. 
Un dolore che mi ha segnata, per quanto si possa lottare alcune battaglie non si vincono mai, per quanto si possa restare incatenati alla propria vita è la vita stessa che ci abbandona. E così, da un mese a questa parte le nostre tavolate e i nostri ritrovi di amici e famiglia non sono e non saranno più gli stessi senza di te, grande Donna Guerriera.
Tu che ci hai insegnato cosa  vuol dire davvero lottare con le unghie e con i denti e che ci hai insegnato a non mollare mai neppure quando non si vede più la luce in fondo al tunnel, quella luce che in realtà ti aveva già abbandonato da tanto. Come può la vita scegliere di prendersi tutto quello che hai in 10 anni di sofferenza e chiedere alla fine un conto così alto?
Il cuore mi riporta a quando eravamo bambine, ai sogni che avevamo, ai progetti che facevamo, i ricordi sono tanti e sempre felici ed è questo che cerco di portare con me ma soprattutto porto con me le ultime parole scambiate sulla corsa come metafora di vita. E così decido di dedicare questa prima Roma Ostia a te più che a me, portarti con me per 21 km e farti correre, anche se solo nel mio cuore.
I giorni prima della gara sono frenetici, pieni di tanti problemi lavorativi e con un dolore al polpaccio destro a farmi compagnia, che mi ha portato a scegliere di interrompere gli allenamenti già dal martedì e a sperare di recuperare. Fortunatamente così è stato!
Il giorno prima della gara sono davvero molto agitata, come già detto non sono una grande fan della Roma Ostia, salite tante salite, sali scendi a cui non sono per niente abituata e soprattutto la lunga e interminabile Cristoforo Colombo a far da contorno, un'idea che non mi ha mai entusiasmata. La notte riposo poco e male e la paura fa capolino ogni qualvolta nel sonno mi desto e la sveglia suona senza che io riesca davvero a dormire!
Caffè, fette biscottate, marmellata, 4 mandorle, un pezzettino di crostata, in realtà ancora non ho capito bene cosa è giusto mangiare prima di una gara così impegnativa, ma vabbè questo sarà un punto che chiarirò il 23 marzo alla mia prima visita con il nutrizionista. Sono certa che ho molto da imparare sull'alimentazione legata allo sport.
Nella fretta dimentico il Garmin a casa e nel rendermene conto l'agitazione sale ancora di più, insomma ci sono cose fisse e riti pre gara che sono così, che non puoi dimenticare o sbagliare, il Garmin l'avevo poggiato accanto alla borsa, ma dove avevo la testa prima di uscire? (ndr... a fine gara avrò altre sorprese!) 

Niko mi presta il suo suunto, non potrà correre la sua gara al massimo per via dell'infortunio e il tempo sarà relativo in previsione della Maratona di Roma, manterrà quindi il suo passo costante con Ferdinando.
Mi metto in griglia e ormai è fatta, non c'è più possibilità di uscire, quasi mi manca l'aria, non so se è l'agitazione o la troppa gente a spingere ma mi sento svenire. Ritrovo Cecilia, nei vari giri pre gara (bisogni fisici per la maggiore!) ci siamo un po' persi di vista tutti. Le partenze sono fortunatamente molto veloci e finalmente la massa umana si muove... si parte!
Le sensazioni sono buone, la partenza in discesa non è poi così male e anche se breve permette alle gambe di muovere bene i primi passi. I km iniziali sono sempre i peggiori, nonostante la canfora messa per scaldare un po' i muscoli sento che sono freddi e un po' legati. Ma il tempo passa in fretta in giro per l'Eur e quando imbocchiamo la Colombo siamo già al quarto km! A questo punto un passante poco simpatico ci ricorda che siamo solo all'inizio e che ne mancano ancora 17, azz... non c'è niente che butta giù più di questo!!! Con le due ragazze accanto ci diciamo che la nostra filosofia è diversa, noi pensiamo a quelli già fatti e non a quelli che mancano, questo ci fa sorridere e scambiarci un daje collettivo!

Nel frattempo Cecilia si è lanciata più avanti ed io la lascio andare, riservo le energie per la famigerata salita del camping mantenendo un ritmo costante e nel frattempo mentre la strada scorre, incontro Marco e decidiamo di affrontare i km centrali insieme ma sulla salita del camping mi sembra di averne più di lui e decido perciò di andare per non rischiare di fermare le gambe, pensavo di non averne e invece mi ritrovo ad affrontare la salita con le gambe che girano, sarà stato il gel preso al nono km, ma non accenno a fermarmi, ed è strano per me ma non mi domando, io vado, vado, vado, scambiando ogni tanto sorrisi e incitamenti con i compagni di viaggio tutti sconosciuti e per la maggiore stranieri.
La salita passa, io sono incredula! Giuro per la prima volta da quando gareggio non mi sono sentita la pippa del momento e questo per me significa già aver vinto. La discesa che arriva mi fa apprezzare il vento nei capelli e sono felice.
Il mio pensiero fisso a Sasà mi porta alla medaglia che ci porteremo a casa, il peggio è passato, ripeto tra me e me (pensavo!) e arrivata al tredicesimo km mi sembra che le gambe e il fiato ancora ci siano. Ma al quindicesimo di un tratto, nemmeno me la fossi tirata, senza preavviso le gambe si impallano, sembrano pesare quintali, i miei 48 kg sembrano essere 80! Si spegne la luce... Peccato, peccato davvero, cosa ho sbagliato?? Questa è la domanda che risuona nella mia testa nei km successivi e che mi pongo ancora oggi.
La velocità si abbassa di molto, stringo i denti, le gambe si vorrebbero fermare, ma sono ancora dentro al mio tempo, posso ancora portare a casa il personale e questo mi fa arrivare al 18 colma di felicità nonostante i dolori. E poi so che arrivata alla rotonda ci saranno molti amici ad attendermi, Gianfranco e Leo a far le foto, i Purosangue pronti ad incitarmi e così mi lancio, con le ultime forze rimaste e il sorriso di chi sa che il traguardo è vicino mi godo gli ultimi due km. Le urla dei miei compagni che non si risparmiano mi fanno scendere una lacrima e mi emozionano, Marcello, Francesca, Peppa, Giulio, Rodrigo e tanti altri sono lì per noi e questo vuol dire tanto. L'emozione è forte, non guardo più neppure l'orologio, manca il lungomare e poi... poi lì in fondo, dopo l'allungo finale, il magico traguardo della Roma Ostia! Quanto ho sognato quell'arco ed ora, eccolo lì pronto ad accogliermi.
Arrivo stremata, c'è Beatrice sulla linea e mi lancio su di lei in un abbraccio strettissimo, quasi cado tra le sue braccia, i muscoli "urlano", devo sedermi ma ce l'ho fatta, è finita! La gioia del dopo gara con Niko, i sorrisi degli amici, le vittorie di ognuno di noi, ognuno con la propria storia.
Sasà abbiamo vinto la nostra medaglia, non ho potuto aiutarti a vincere la tua battaglia con la vita e questo fa male, ma questa l'abbiamo vinta insieme e per 21 km sei stata con me, insieme abbiamo tagliato questo traguardo.
Miglioro il mio tempo sulle mezze di quasi 6 minuti da Berlino, a distanza di un anno posso dire di aver lavorato ma in realtà c'è ancora tanta, tantissima strada da fare per migliorare, sono ancora lontani i tempi che vorrei, ma come posso non gioire? Io che pensavo che una gara così non mi avrebbe mai portato un personale, un percorso sicuramente più difficile, io che pensavo di inchiodarmi sulla salita del camping, io che mi butto sempre giù e che pretendo sempre di più da me stessa. Io, ecco... sto crescendo!






giovedì 14 gennaio 2016

Le salite!

Le salite le odio! E non lo dico per dire, io le odio proprio.
Lo so bene che il mio rapporto con la fatica deve ancora crescere tanto, ne sono consapevole, non si finisce mai di provarne ogni volta di più, ogni qual volta ci si spinge oltre una certa soglia e d'altronde fino a qualche tempo fa il mio sport migliore era il bicchiere, la tavola e le chiacchiere tra amiche.
Poi è arrivata lei, la corsa ed io non sapevo neppure lontanamente cosa fosse la fatica vera e a che grado potesse arrivare, ho indossato il mio bel paio di scarpette da corsa e ho cominciato.
Da quel giorno ad oggi ne ho provata tanta, alle volte è stata talmente pesante da vederne i solchi sul viso, ma ciò che per me è fatica non è detto che lo sia anche per qualcun altro, il mio grado di sopportazione sarà senza dubbio diverso rispetto a quello di chiunque altro.
Ognuno di noi, come per il dolore, ha suo grado di percezione e il mio... continua ad essere altissimo!
Anyway, l'obiettivo di quest'anno quindi, è senza dubbio quello di migliorare la mia resistenza e le mie prestazioni in salita specie sulle distanze più lunghe, per cui inizio la mia preparazione per la Roma Ostia e la sua salita del camping.
A dire il vero per qualche tempo avevo anche maturato l'idea della Maratona di Roma, ma no, non mi sento pronta e dopo aver chiuso la mia ultima mezza maratona  ancora molto molto affaticata, mi sono ripromessa che comincerò a preparare una Regina solo dopo aver superato bene le mezze e per bene non intendo solo grosse velleità sul tempo, ma arrivare al traguardo felice dei km fatti senza esser stremata.
Insomma, credo sia giusto andare per gradi e che fare una maratona in tempi biblici non sia poi così corretto, né per la mente né per il fisico.
Perciò... ecco presentarsi davanti a me l'intera Cristoforo Colombo.
Sarà un mio limite ma solo l'idea non mi ispira. La salita del camping che non porta mai ad una discesa (com'era la storia? dopo ogni salita c'è sempre una discesa? n'é vero e cmq dipende da quanto è lunga!), il mare all'orizzonte che sembra non arrivare mai, la rotonda che pensi sia la fine e invece hai ancora un bel pezzo di lungomare... insomma la Roma Ostia per me è la gara dell'ILLUSIONE! Come un mago tira fuori dal cilindro i suoi fiori e il suo coniglio io cercherò di tirar fuori le unghie e i denti e portarmi a casa questa medaglia.
Vediamo un po' se cambierò idea provandola, il sol pensiero non mi regala buone sensazioni e questo fa si che io ami ancora di più la sfida, perciò intanto... Enjoy the ride! D'altronde per esser la Mezza più amata di Italia, un motivo ci sarà!

 



giovedì 10 dicembre 2015

Arrivederci... perchè gli addii non fanno per me!

2014-2015
 

Eccoci qui... da quando ho scelto di indossare il verde ed entrare nel mondo dell'ASD Amatori Villa Pamphili è passato un anno e mezzo, un anno e mezzo ricco di grandi emozioni, di nuove esperienze, di piccole-grandi vittorie personali, la canotta verde ha segnato l'inizio per me, il primo ingresso in questo mondo, un mondo che conoscevo solo da fuori, che guardavo quasi sempre solo attraverso l'obiettivo e immaginavo attraverso le parole di chi ormai la corsa ce l'aveva già dentro da un pezzo.
Così di un tratto, anche un po' inconsciamente, mi ci sono ritrovata dentro e insieme al gruppo e del tutto inesperta ho mosso i primi passi, le 10 km con il tempo sono diventate le 21 km ed ora chi lo sa...
Con i Ramarri non mi sono sentita mai sola, durante le gare non sono mai mancati i sorrisi, nei momenti di difficoltà non mi è mai mancato l'appoggio. Ognuno a proprio modo ha contribuito a farmi maturare in questo sport, mi ha insegnato a superare gli ostacoli. Ringrazio tutti, specialmente chi ha condiviso la propria storia con me regalandomi un pezzo di sé, regalandomi la possibilità di imparare e crescere. Un colore, una maglia non cambiano tutto questo, alcune persone le porti con te a prescindere e loro lo sanno.
Alle volte capita che durante il tragitto ci si perda, forse cercavo la mia identità, forse cercavo una strada mia e solo mia, soprattutto la cercavo fuori da alcuni schemi che invece mi hanno fatto sentire un po' "stretta" e oggi sento di esserci riuscita, oggi so che ho fatto una scelta consapevole che spero non mi deluda e che mi fa guardare alla corsa con nuovi occhi .
Così, la mia divisa quest'anno diventerà rossa e nera e sposerò il progetto dei Purosangue, un credo che mi ha affascinata dall'inizio, perché in fondo penso che c'è sempre qualcosa che puoi fare per gli altri, correre e far beneficenza, divertirsi e dare la possibilità a qualcun altro di poterlo fare.
Cosa c'è di più bello?
Perciò in bocca al lupo a me per questa nuova avventura, un saluto a tutti i Ramarri, al Presidente e alla sua grande pazienza, gli inizi sono quelli che, nel bene e nel male, nonostante il briciolo di amarezza che sento, segnano il punto 0 da cui tutto parte e che sono certa, come in amore, non si dimenticheranno mai!




venerdì 4 dicembre 2015

Il mio personale "percorso" ad Auschwitz e Birkenau

 
[Ad Auschwitz non c'era la neve...]
Ma il dolore entra nell'anima, urla nel silenzio, lo si può sentire e vedere in ogni angolo lasciando un senso di impotenza. La storia ci insegna, i libri ci spiegano, le persone ne parlano, ma vederlo dal vivo, "toccarlo", è un'altra cosa, è qualcosa che nessuno ci può raccontare.
Ho riflettuto a lungo sul fare o meno questo viaggio, sapevo che mi avrebbe toccata nel profondo ma mi sentivo pronta e invece a certe cose non lo si è mai.
Io provo a raccontarvelo così, con pochi scatti in bianco e nero e un unico solo scatto a colori che ha per me il significato di speranza, un bellissimo tramonto in un posto che lacera l'anima.

 
 
 

 
 

 
 



 



 



 



Birkenau - Polonia ore 15.42 @2015

 

martedì 3 novembre 2015

Blocked!

Sono bloccata... non riesco più a sviscerare le mie emozioni, che siano negative
o positive mi sento completamente inchiodata. Il fatto di non riuscire a renderle vive, tangibili è un peso per il cuore e mi fa sentire arida e questo non mi piace, non è da me. Ci sono, sono lì che premono ma è come se inconsciamente le reprimessi e le lasciassi andare via scivolando. 
Forse dopo tanto tormento per la prima volta mi sto riservando il diritto di "riposare" il cuore e la mente e vado avanti su onde tranquille, senza grossi scossoni o temporali, la mia barchetta è là che naviga in mezzo al mare piatto, sotto un sole tiepido di primavera. 
Non è da me, sono solita vivere la mia vita sotto grossi temporali o sotto il sole che brucia, gioie e dolori senza mezze misure. Non so per quanto ancora potrò andare avanti così, a pensarci bene potrei impazzire, certe mattine mi sveglio e i pensieri premono dentro, ho bisogno dei miei scossoni, delle mie emozioni, di sentirle dentro di me scoppiare. 
Eppure la mia barchetta è lì e non mi sto perdendo, io la guido tranquilla... è forse questo che mi spaventa?

giovedì 14 maggio 2015

La prima Mezza!

E' già passato più di un mese dalla mia prima mezza maratona e io ancora non ho avuto tempo (o forse testa) di raccontare le mie emozioni. E' ora di provarci...

Il viaggio inizia con la preparazione della valigia, ma questa volta non è per vanità, non è per scegliere quale vestito portare e quale no, porto i tacchi oppure no... no, in questo caso la preoccupazione maggiore corrisponde al calcolo preciso del cosa portare o no per ogni evenienza in gara.
Non voglio avere troppo caldo, ma neppure devo patire il freddo! Quindi, melius abundare quam deficere, specie in questo caso! 
Il mio occhio è incollato al meteo 24 ore su 24, sperando che le nuvole minacciose che mi fissano dal mio iphone possano nei giorni diventare un bel sole o almeno le temperature salire, ma niente, la situazione non cambia e prendo il mio aereo per Berlino consapevole di dover affrontare la mia prova sotto la pioggia e al freddo. Maledette città del nord, è primavera a Roma, non ve l'hanno detto? 
Comunque alla fine mi convinco che non sarà poi una tragedia, ho un pò di raffreddore ma mi sono allenata un intero inverno così, quindi... perché averne paura? Sono abituata ad acqua e vento sulla faccia, ci aggiungo il naso tappato dovuto al raffreddore e che vuoi che sia!!! (magari se evitavo la pioggia presa per far foto alla maratona di Roma la settimana prima era meglio) 
Così opto per due borse, una da mandare in stiva con i vestiti normali per i tre giorni di permanenza e una come bagaglio a mano con la divisa e le mie nimbus... e si perché per un runner in trasferta le scarpe da corsa sono sacre, sono quelle ed insostituibili, non sono vecchie ma neppure nuove, insomma hanno il kilometraggio giusto e non si può rischiare non arrivino con te a destinazione! 
Si parte e ormai quel che è fatto è fatto, pronta o no, devo andare a prendermi quella medaglia sui 21 km e vincere contro (o con!) Berlino, so che ce la metterò tutta, questa è l'unica consapevolezza che porto con me in viaggio.
L'arrivo è tranquillo, i bagagli lasciati a casa, un giro per il centro e una cenetta splendidamente servita nel bellissimo locale di mio fratello che a pochi giorni dal suo primo anno di vita è cresciuto tantissimo e ha fatto la sua strada! Sono orgogliosa di mio fratello e del suo socio, stanno facendo un ottimo lavoro e a vederlo lavorare, a vederlo lì nel suo nuovo mondo mi convinco sempre più che quella è la sua strada e che per quanto possa mancarmi sono enormemente felice per lui.
Torno a casa con questo pensiero in testa e vado a letto ansiosa per la prova che verrà ma elettrizzata per la giornata del ritiro del pettorale. 
L'appuntamento è per l'ora di pranzo con gli altri Ramarri, io e Niko arriviamo ad Alexander Plz dove ad attenderci ci sono Alessandro e Luigi con le loro famiglie, so che ci saranno altre persone degli Urban Runners, tra cui Cecilia e Flavia, due ragazze dal mio stesso passo e con cui deciderò di condividere questa esperienza. Ci saranno anche Igor e Sara amici della LBM, recuperati alla fermata della U-Bahn, cartina alla mano, ci dirigiamo verso il Berlin Vital Expo! 
Che bello sapere che con me ci sono persone esperte, io mi sento un po' un pesce fuor d'acqua, non so come funziona ma poi alla fine tutto è ben spiegato e ben organizzato quindi felice prendo il mio pettorale: F11601... prima o poi magari li giocherò 'sti numeri!
Un ultimo giro per Berlino, qualche acquisto e di corsa a casa per la cena della sera prima... rigorosamente composta da tanta pasta olio e parmigiano, per mia fortuna fatta a casa senza dovermi sorbire la pasta incollata tipica dei ristoranti stranieri! Gran fortuna la mia!
Dire che ho dormito sarebbe una grossa bugia, in realtà ho più vegliato sul mio sonno e la mattina quando suona la sveglia mi sento più stanca della sera prima, comincio davvero a farmela addosso e penso... "Stefania non è una maratona, 21km puoi farli!" Ma niente mi convince, ho paura, chiunque di voi ami questo sport sa benissimo che gli imprevisti sono dietro l'angolo, e questa paura penso resti a tutti, che sia la prima mezza maratona o che sia la decima maratona! 
L'aria fuori è fredda, il cielo è cupo, tira vento, tanto vento ma almeno non piove, questa è una gran cosa e spero che quel cielo nero resti solo tale.
Di corsa all'appuntamento con gli altri, l'aria è frizzante e gioiosa, dopo i saluti e  un pò di foto io, Cecilia e Flavia, destinate all'ultima griglia, (da buone tapascione alla prima esperienza) ce ne andiamo tranquille tranquille ai nostri posti, sappiamo bene che prima di noi dovranno partire ben 4 griglie più i top runners. Un muro umano davanti a noi, dovremmo essere 30 mila e a guardarci, lo siamo di certo, un mare infinito di colori e di persone, la musica che ci accompagna ad alto volume, in giro parenti e amici a salutarci! Che bello! Il viale larghissimo di Carl-Marx Allee è invaso e noi siamo pronte! Tra una tattica pre-gara e un controllo all'equipaggiamento, vedo spuntare di nuovo Niko, non convinto della sua griglia (per l'occasione la A!!!!) se n'è tornato zitto zitto in mezzo a noi comuni mortali! D'altronde essere asfaltato alla partenza non è poi una gran cosa, meglio superare a passi lunghi i tapascioni!
Partiti i top, partita la griglia A, la B,C,D... e noi? 
Dopo più di quaranta minuti di fare un passo non se ne parla! Argh... comincio a sentir freddo, ho buttato troppo presto l'impermeabile rubacchiato alla Roma Ostia che avevo portato per ripararmi, e nonostante l'allegria, l'adrenalina e l'aria di festa intorno a noi, l'ansia aumenta sempre più. 
La musica viene interrotta dallo sparo... l'urlo di tutti noi e finalmente si parte!
Inizia il mio percorso con la mia voglia di vedere Berlino con altri occhi, con gli occhi del runner, di farlo con il vento nei capelli, con le gambe stanche, con il naso gocciolante e con il fiato corto, io e la mia fatica. 
Il pensiero nel muovere i primi passi è: "sono felice, non voglio che finisca in fretta, me la voglio godere!". 
L'ho presa bene, visto che dovrò faticare per due ore e passa (eh si sono lentina!), questo mi rincuora! Mi domando ancora cosa assumiamo di così pesante da farci gioire "sull'uscio" di una faticata di ore! 
Intorno a noi ad ogni angolo, ogni singolo angolo, ci sono migliaia di persone, donne, bambini, padri, madri, fratelli, sorelle e ancora le bande, l'orchestra, i gruppi musicali, ogni tot km una musica diversa, le ballerine e le ragazze pon-pon! 
Che emozione, in Italia non siamo abituati, o quanto meno io a Roma, l'atmosfera è del tutto diversa e mi piace un sacco! Aspetto con ansia il passaggio sotto la porta di Brandeburgo, so che arriverà presto, è proprio ai primi km e quando accade realizzo che ce l'ho fatta, è arrivato quel giorno e lo sto vivendo.
Sorrisi, chiacchiere e siamo quasi a metà percorso, 10 km, il passo per ora è buono. Siamo felici! Purtroppo però al dodicesimo decido di abbandonare le mie compagne di viaggio, un bisogno impellente mi chiama e devo rispondere! Cavolo, non mi era mai capitato di dovermi fermare per fare pipì, ma proprio oggi doveva capitare? Correre con la vescica piena non è proprio il massimo quindi decido di fermarmi e di non rischiare, so che Cecilia e Flavia andranno per la loro strada, mi dicono di non forzare per riprenderle, di non consumare tutte le energie e io gli do retta, arriveranno al traguardo prima di me e l'unico dispiacere non è per i minuti di differenza, ma solo per non aver tagliato il traguardo con loro. 
Anyway, esplicata la pratica mi rimetto in marcia e da lì in poi fino al diciottesimo mi è sembrato di volare, non  che non sentissi la fatica, quella c'era e la sentivo tutta, ma i km sono passati uno dietro l'altro senza pesare sulla testa. Il tifo, i cartelloni, i piccoli bimbi pronti a darti il cinque, i fotografi e la musica incessante, tutto questo ha reso il viaggio mentalmente molto piacevole!
Peccato per un dolore al ginocchio che fa capolino, sono ormai al diciannovesimo e comincio a sentire il fiato corto dall'emozione, mi rendo conto che manca davvero poco ma che se il ginocchio continua a far male dovrò per forza rallentare il passo. E così accade, mi concedo gli ultimi due km con un passo un pochino più lento, non voglio rischiare, non voglio farmi male, ma appena girato l'angolo dell'arrivo a Karl Marx Alee, la mia velocità è di 5' a km... vuoi il vento a favore (che per tutto il tragitto era stato contro! Maledetto!) vuoi l'emozione, senza accorgermi ho preso il via. L'arco all'orizzonte diventa sempre più vicino, non mi guardo intorno, il mio sguardo è fisso al di là dell'arrivo, il bip del cip sul tappeto rosso, gli occhi e le braccia al cielo. Scoppio in un pianto di gioia liberatorio! Ce l'ho fatta. Ho chiuso la mia prima mezza maratona, qualunque sia il tempo non voglio guardare, ora ho solo voglia di piangere... di felicità! 

L'emozione di quel momento non si può raccontare e non è paragonabile a niente. Ci saranno nella vita altre soddisfazioni per me, ci saranno altre gioie, magari anche più grandi, ma sapere di aver corso una ventuno km, per me è qualcosa di impensabile fino ad un anno fa. Mi sento una vincitrice, sento di aver portato a casa una medaglia davvero "sudata" e non per il sudore sulla fronte, ma per tutte le prove affrontate. 
Le gioie e i dolori degli allenamenti, le sconfitte e le vittorie. I giorni di sconforto passati a dire non ce la farò mai e quelli di gioia nel vedermi migliorare. 
Grazie a chi mi è stato accanto, ha creduto in me, mi ha sostenuto senza mai mollarmi e a chi ha sopportato i miei sabati da semi pensionata, perchè domenica... domenica giorno di lungo!  Ai miei compagni di avventura perchè senza di loro non sarebbe stata la stessa cosa, perchè si corre da soli e con le proprie gambe, ma in realtà non si è mai veramente soli. E come incitava un cartellone lungo il percorso che non dimenticherò mai: "You're all heroes!!" e un po' a dire il vero mi ci sento sul serio! 
Ora, siccome le cose a metà non mi sono in fondo mai piaciute: 42195???? 
Chi lo sa... to be continued...




lunedì 16 marzo 2015

20!

Le mie gambe, il mio cuore e la mia mente possono correre 20 km. Pioggia e vento a farmi compagnia, magari non veloce ma di certo inaffondabile. È cosí che mi sono sentita oggi. Ora sono davvero pronta! 



domenica 8 marzo 2015

18 again!



    8 marzo 2015... Un anno dopo. L'anno scorso oggi mi regalavo la possibilità di riprendere a correre dopo un lungo infortunio di 5 mesi, 4 km a passo di lumaca. Quest'anno mi sono regalata 18 km (sofferti!) in preparazione della mia prima mezza maratona! ‪#‎roadtoberlinhalfmarathon

mercoledì 4 marzo 2015

Un passo per il tuo cuore




    Alla base di tutto c'è la pubblicità... c'è chi investe in cartelloni pubblicitari o spot televisivi e chi invece organizza cose come questa per aumentare le vendite.
    Sto seguendo i passi e i cambiamenti di queste persone, nel fisico e nell'anima, persone che hanno deciso di cambiare la loro vita cominciando a correre ed arrivare a fare la loro prima mezza maratona.

    Mi emozionano, che posso farci!
    W la pubblicità sana se è questo il risultato!




    "Fin dove il cuore mi resse arditamente mi spinsi…" V. Cardarelli

Batteria scarica!


Capita di sentirsi scarichi, fisicamente stanchi, capita che la testa non trovi motivazione, capita che l'allenamento diventi un peso. Capita.
Ieri sera per la prima volta da quando mi alleno seriamente per la mezza maratona mi sono sentita completamente scarica, off, down... La testa già da giorni c'è poco e niente, i pensieri che occupano la mia mente sono di altro genere. Mi conosco e so come sono fatta.
Non uso la corsa come cura, no... per me la corsa è la "ciliegina sulla torta". Se sto male, se sono preoccupata, se ho problemi la corsa diventa difficile da gestire specie a questi ritmi.
Ad un mese dalla mia prima vera prova da runner mi sento completamente priva di forze, mentalmente distante e la testa sappiamo tutti che ruolo giochi.
Sono stanca.
Ieri l'allenamento prevedeva la prima uscita della mia tabella, ero certa che affrontare ripetute di quel genere, come prima volta, sarebbe stato difficile e sapevo di non essere al top, ma non pensavo di ritrovarmi in lacrime a metà allenamento! 
Eh già perché per la prima volta ero completamente disperata e certa di non riuscire a portare a termine l'allenamento come avrei voluto, perché la fatica è troppa e la testa deve esserci... ma la testa non c'è!
Non so, forse il pianto è stato più lo sfogo che fa parte del "gioco" (che poi a gioco aggiungerei la parola faticoso!) ma comunque mi sono ritrovata a piangere come una bambina che non riesce a fare qualcosa che ancora non ha imparato, che ancora non conosce bene, che si domanda come fare per riuscire ma che non trova risposte. Per quanto puoi impegnarti i limiti ci sono.
Per fortuna non ero sola, avere qualcuno con cui allenarsi in questa fase è importante e me ne accorgo ogni giorno di più. Asciugate insieme le lacrime ho ripreso l'allenamento, ma la fatica ormai ce l'avevo cucita addosso portandomi inevitabilmente a saltare 2 km rispetto alla tabella, questo oggi mi fa sentire ancora più sconfitta.
Chi lo sa, magari la batteria tornerà ad essere carica, sono testarda e caparbia, magari l'esperienza con il tempo mi insegnerà anche a saper incassare i colpi di questo sport, perché la corsa non è per niente facile. La corsa è uno degli sport forse più difficili.
Cercherò di ricaricare la batteria concedendomi quindi la possibilità di fallire, un mese passa in fretta ed io non voglio piangere, io voglio arrivare al traguardo ridendo!!! 



lunedì 9 febbraio 2015

Xmilia

Questo è lo spirito della corsa che non voglio perdere mai!



Xmilia 2015 - La mia prima da gara da 15 km